Photography
Portfolio
Angelo Trapani- Modern Artist
Piccole riflessioni dopo vent'anni di fotografia digitale.
La fotografia, ai nostri giorni, ha assunto il ruolo di strumento ultra-democratico per "fermare" il tempo. La sua diffusione, grazie soprattutto ai moderni telefonini, oggi permette a chiunque lo desideri di realizzare un numero illimitato di immagini. E, se questo da un lato ha prodotto un'infinità di fotografi occasionali e inevitabilmente anche di foto, a volte prive di significato, dall'altro ha permesso a tantissimi nuovi talenti di emergere dal nulla e farsi notare nel meraviglioso mondo delle immagini e della comunicazione.
Nel frattempo, i social hanno fatto si che la diffusione delle foto digitali, come dei video, abbia toccato livelli prima impensabili, sottraendo questo ruolo, in modo progressivo e inesorabile, alle classiche riviste di fotografia.
Anche i vecchi circoli fotografici, un tempo ben frequentati da manipoli di appassionati, sono stati ormai quasi interamente inglobati nelle pagine dei social più diffusi. Sono ormai innumerevoli i gruppi fotografici online che hanno ricavato un loro spazio, accumulando decine di migliaia di iscritti che in tempo reale si scambiano informazioni e condividono immagini ed esperienze. Insomma, negli ultimi venti anni, per la fotografia è cambiato tutto. A conti fatti, è stata una rivoluzione decisamente positiva, che personalmente ho vissuto con grande entusiasmo facendone parte attiva. Tuttavia c'è ancora qualche nostalgico che non accetta questo cambiamento, restando fortemente attaccato al mondo della pellicola (dal quale anch'io provengo), come un vecchio scrittore al suo calamaio, in una dimensione ormai polverosa, dove il voler scrivere una singola parola, o espressione, va sempre misurato in rapporto alla quantità della costosa carta che si ha a disposizione (leggi "che ci si può permettere").
Di fatto questo arcaico approccio, per quanto ancora affascinante, ha sempre costituito un limite che si è interposto tra noi e la nostra voglia di sperimentare e raccontare. E se questo, visti i costi realizzativi, da un lato ci ha sempre indotto a riflettere su cosa e quanto scrivere, dall'altro, ha finito inevitabilmente con il porre inutili e costosi limiti alla nostra fantasia. Per queste ragioni, con tutto il rispetto per gli eterni nostalgici, ed il fascino vintage dello sviluppo in camera oscura, rivendico con orgoglio e convinzione il mio (il nostro) diritto di sbagliare mille volte per comprendere, imparare e migliorarsi, senza per questo doversi svenare ad ogni tentativo, sostenendo il principio che una buona selezione si può tranquillamente fare a valle, dopo il processo di scatto. Quindi, oggi più che mai, benvenuto al mondo digitale ed alle molteplici innovazioni che ha portato con sé, e delle quali io non potrei più fare a meno.
Dunque, appassionati e talentuosi o meno, buona luce a tutti!
Palermo, dicembre 2024